Chiesa di Sant'Antonio Abate
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    La Chiesa di S. Antonio Abate fu costruita nel 1409, la data è attestata da una bolla d’indizione di Fra Bonaventura Secusio datata 23 luglio 1617, fu vescovo francescano di Catania tra l'anno 1609 e il 1618. La campana maggiore della torre fu fusa nell’anno1592, tale data è incisa sul bronzo. Nell’anno 1542 pare sia stata fondata la “Compagnia dei Bianchi aggregata all’omonima chiesa, istituita dal S. Uffizio spagnolo, soppressa la chiesa, i beni passarono nell’amministrazione di S. Antonio Abate, competente per il territorio.

Verso la fine del XVI secolo, sembra che la chiesa di S. Antonio Abate sia stata annerita da un fulmine, successivamente restaurata fu arricchita da stucchi barocchi. Addobbano con grande stile le pareti della chiesa, le statue in gesso policromo di notevoli dimensioni, dei dodici apostoli.

Risale al 1608 il “S. Antonio Abate in cattedra” di Giuseppe Alvino della scuola bolognese, il sontuoso quadro su tela posto sull’altare maggiore della chiesa di S. Antonio Abate illustra la sua vita in 16 riquadri. (La tela è stata restaurata nel 1988 da Angelo Cristaudo).
Gli affreschi “La Gloria di San Michele”, “Il Sacrificio d’Abramo”, ed “Adamo ed Eva con l’albero del peccato” adornano l’abside della chiesa e furono realizzati dal pittore xibetano Gianforte La Manna, tra gli anni 1621 e 1628, unitamente all'affresco raffigurante la SS. Trinità, sul lato destro della chiesa.
Dall’anno 1662 si praticò a Calascibetta la devozione in onore di Maria SS. di Monserrato. Questa devozione era nata a Barcellona (Spagna), fin dai primi secoli della Chiesa, sotto il titolo di Gerosolimitana. L’attuale statua datata 1911, sostituì la precedente del XVII secolo, oggi ospite del Museo Diocesano di Caltanissetta.

La chiesa di S. Antonio Abate nel 1743 prese il titolo di Chiesa Sacramentale coadiutrice.
Nell’anno 1756 fu fondata la “Congregazione di S. Antonio Abate”. Lo scopo dell’associazione era quello d’impegnarsi in atti di solidarietà tra i soci, visto che la protezione sociale pubblica era inesistente. Quando i membri si trovavano in difficoltà, potevano accedere all’aiuto dei “monti frumentari” o “colonna frumentaria”, il ricorrere a tale risorsa veniva chiamato “succursu” (soccorso).
Nel 1800 la chiesa di Sant’Antonio Abate diventò succursale della Chiesa Madre, denominata nei documenti con il titolo di Sant’Antonio Lo Novo.
Nell’anno 1949, il vescovo mons. Jacono istituì la parrocchia di S. Antonio e nomina primo parroco il sacerdote Rosario Ferraro, morto l’1/1/1999.